Pocopoco

POCOPOCO SARDEGNA - Cooperativa social Onlus

Quando un bel viaggio arriva alla fine rimangono i ricordi e i nostri sono bellissimi.

I laboratori del progetto “La felicità ha mille sapori” si sono conclusi ma hanno colorato un anno di esperienze, di condivisione, di sapori e di creatività. Sono stati quasi 200 i ragazzi che hanno preso parte al nostro percorso di educazione al cibo e ad un mondo sostenibile imparando che nella sua infinità varietà il mondo è uno solo e loro ne sono i guardiani.

Ai bambini e ragazzi di oggi, adulti di domani volevamo lasciare la consapevolezza che le nostre azioni hanno un impatto sulla Terra. Mangiare è una di quelle azioni che nella vita compiamo più spesso, proprio per questo a volte ci sembra un gesto banale ed automatico.

Il cibo invece non è solo uno strumento di sopravvivenza, ma anche un mezzo per condividere emozioni e sensazioni, per scoprire che le cose che non conosciamo non fanno paura ma spesso aprono le porte ad una felicità inaspettata.

Il cibo è felicità e lo è ancora di più quando conosciamo quello che mangiamo e quando lo consumiamo in maniera consapevole senza danneggiare il futuro del nostro pianeta.

Spesso il passaggio dall’infanzia al mondo degli adulti è difficile e lo è in diverso modo a seconda dei contesti sociali in cui si cresce. Mettendo piede nelle varie scuole del cagliaritano la prima sensazione che abbiamo provato è stata quella di una grande varietà.

Dalla stimolante multiculturalità delle classi del centro storico di Cagliari al sorprendente e complesso mondo delle periferie, abbiamo incontrato storie non paragonabili tra loro, eppure belle come un futuro da scrivere.

Si sa però, le storie più belle hanno sempre un bell’inizio ed è con questo spirito che abbiamo utilizzato il cibo per creare rapporti personali, sorrisi e per informare le nuove generazioni sul valore della salute personale, sociale e ambientale.

I nostri ragazzi hanno concluso il loro percorso all’insegna della fantasia e della divulgazione per far sì che quanto da loro appreso diventasse un bene comune. Le classi sono diventate laboratori di creatività in cui il valore del buon cibo ha preso una forma piena di forza comunicativa per uscire dalle aule e diffondere messaggi positivi, e così, quanto raccontato negli articoli precedenti (Articolo 1Articolo 2) è uscito dalle aule. Abbiamo esplorato le diverse forme della pubblicità, da quella negativa da analizzare con giudizio fino a quella buona come un dolce fatto in casa con ingredienti a km 0.

Strumenti a volte subdoli come slogan e jingle pubblicitari hanno assunto una forma positiva e sorprendentemente originale nelle mani e nelle menti di ragazzi che sono figli della tecnologia ma che, proprio per questo, riescono a dare il giusto valore ai legami affettivi e sanno sorprendersi per la magia dell’odore di liquerizia che il finocchio appena colto lascia nel naso.

Nella speranza che questa meraviglia accompagni i nostri ragazzi ogni volta che prendono il cibo in mano li salutiamo augurandogli che questo percorso lasci un segno positivo sulle loro vite.