Pocopoco torna nelle scuole per raccontare ai ragazzi il mistero e la forza di uno degli elementi che fondano al nostra esistenza: l’acqua .
Con i fondi raccolti grazie al 5 per mille della nostra Cooperativa e al prezioso contributo proveniente dell’8 per mille della Chiesa Valdese vede il via il progetto di educazione ambientale e alla cittadinanza “SOS Acqua”.
SOS Acqua coinvolge oltre cento ragazzi tra gli 11 e i 13 anni delle scuole medie di Cagliari, Assemini, Quartu e Decimoputzu in un percorso di sei mesi che alterna lezioni e laboratori d’aula, attività ed escursioni finalizzate ad acquisire consapevolezza, amore e rispetto per l’elemento fondamentale e insostituibile della vita sulla Terra.
Nello specifico il percorso prevede a partire da novembre 2019 sei incontri in classe da due ore che attireranno l’attenzione dei ragazzi favorendo la partecipazione di tutti in un’ottica inclusiva attraverso:
Le lezioni insisteranno sui diversi argomenti che ruotano intorno all’acqua:
Dalle proprietà fisiche alla meteorologia, dall’impronta idrica all’energia prodotta, dall’acqua da bere e quella da depurare, dai diritti dell’ONU all’acqua pulita per tutti ai conflitti legati all’”oro blu”, dalla gestione delle emergenze alle buone pratiche per prevenire disastri.
Le attività tuttavia non si limiteranno a questo, ma usciranno dai muri di scuola per far toccare con mano ai partecipanti gli effetti dell’uomo sull’ambiente. Saranno effettuate uscite didattiche sul territorio a toccare con mano come viene utilizzata e come va protetta questa preziosa risorsa.
Ai giorni nostri queste parole sono valide più che mai con la loro duplice valenza. Da una parte ci ricordano del potenziale distruttivo di questa apparentemente placida sostanza, dall’altro raccontano la forza irresistibile di chi si sa adattare al mondo circostante.
Come l’acqua, le ultime generazioni ereditano il dovere di adattarsi ad un mondo in cui la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente non sono più argomenti rimandabili, per questo occorre raccontare loro come fare pocopoco di più per un mondo migliore a partire dalle piccole cose e dalla conoscenza profonda di ciò che ci circonda.
Il nostro viaggio con “SOS Acqua” è già cominciato e non smettiamo mai di sorprenderci per la vitalità, la freschezza e la sete di conoscenza dei giovanissimi. Finora abbiamo toccato con mano l’impronta che il nostro stile di vita ha sull’ambiente, partendo dall’uso dell’acqua fino al più nascosto universo di consumi che si cela dietro un carrello della spesa.
Abbiamo riflettuto sulle sensazioni che il rumore dell’acqua genera in noi trovando un immenso intervallo di stati d’animo, dalla pace interiore fino al turbamento più angosciante.
Abbiamo rivissuto il ricordo del Vajont in un 1963 ancora troppo vicino grazie alle ricostruzioni di oggi e ai racconti di chi è voluto andare in fondo a questa catastrofe da alcuni archiviata troppo rapidamente alla voce “incidente”. Per capirlo abbiamo dovuto usare la fisica, ma sai che bello farlo quando tutto è un esperimento!
Vi aspettiamo per raccontarvi il seguito!
Con loro abbiamo cercato di capire quanto grande fosse l’impronta idrica che incidiamo sulla Terra con le nostre azioni, partendo dalle cose più banali. Per esempio sapete che un hamburger di carne richiede 2400 litri d’acqua per arrivare sul piatto!!
Per non parlare di quella che si spreca buttando un semplice foglio di carta?
Purtroppo avere facile accesso alle cose certe volte diminuisce la consapevolezza delle nostre azioni e a quel punto occorre utilizzare i numeri per capire bene le cose… Beh, che dire… a Quartu ormai si sa che riciclata è meglio, lo abbiamo capito proprio con quei numeri da pelle d’oca, e i ragazzi hanno sparso la voce nelle classi a fianco, nelle famiglie, tra gli amici, perché anche così fluisce la consapevolezza.
Abbiamo sperimentato le magie dell’acqua dal punto di vista fisico e chimico, sopperendo alle limitazioni del Covid con degli esperimenti che coinvolgessero i ragazzi, scoprendo dal vivo cose nuove come la tensione superficiale o la capillarità. Caratteristiche queste che riescono, nella loro semplicità, a regalare stupore e applicazioni pratiche all’umanità da millenni.
Abbiamo cercato di capire come il nostro complesso pianeta ha bisogno di essere aiutato a gestire una forza tanto utile e vitale quanto degna di rispetto come l’acqua, perché mancare di rispetto alla Terra significa metterla nella condizione di non poter gestire le tante forze che al compongono e ahinoi rompere i suoi equilibri!
Lasciamo quindi che sia la Terra stessa a mettere in atto le soluzioni che sempre hanno funzionato per evitare che succedano cose spiacevoli. Un esempio: lasciamo che la vegetazione non lasci troppo spazio al cemento.
L’acqua è tutto, è quella sostanza che fa parte di noi, la prima che sentiamo il bisogno di bere al mattino, è parte della nostra dieta sotto varie forme, e allora cerchiamo di avere ben chiaro che non tutto è sano come un buon bicchiere d’acqua ma che il palato vuole la sua parte. Nessun cibo è vietato se viene assunto con senno e nelle quantità corrette, così come nessuna bibita. Con i ragazzi di Quartu abbiamo cercato proprio questo: trasmettere consapevolezza non solo rispetto all’ambiente ma anche alle piccole azioni quotidiane che compiamo a tavola.
Un lungo anno è passato da quando le prime notizie sul COVID hanno sconvolto la vita di ognuno di noi e così anche il nostro progetto SOS Acqua, portato avanti col supporto dell’8×1000 della Chiesa Valdese, si è interrotto lasciando sospese idee e attività in cui erano coinvolti tanti ragazzi.
Ma l’acqua non sta mai ferma ed è sempre intorno a noi in modo sempre diverso e sorprendente e così in questo nuovo anno Pocopoco è tornata nelle scuole con nuovi partner di viaggio e di crescita.
Infatti l’universo scuola nonostante tutte le difficoltà didattiche è ancora più attento e sensibile al mondo che lasceremo ai ragazzi di oggi e ai figli di domani. Nuove scuole e nuove classi hanno manifestato il loro interesse ad aderire a questo percorso interdisciplinare per mettere il valore dell’acqua al centro dell’ educazione alla cittadinanza.
Con una mascherina siamo andati a cercare, tra spazi e distanze, il modo per rendere accattivante questo racconto di civiltà e mettere al centro la creatività dei ragazzi per scoprire che il futuro del nostro pianeta dipende da ciascuno di noi.
Potevamo forse arrenderci al Covid e lasciare che questo progetto rimanesse incompiuto? Certamente no!
Rimboccandoci pocopoco le maniche, come ci piace fare, abbiamo sfruttato la pausa per rimodulare le attività e coinvolgere più classi permettendo alla forza del nostro messaggio di andare avanti, forte come acqua.
I nostri compagni di avventura per il terzo anno scolastico sono state due classi dell’Istituto comprensivo Porcu-Satta di Quartu S. Elena che sono riuscite, non solo a fare questo cammino ma anche a dare sfogo alla creatività coinvolgendo tutto l’istituto… e con l’idea di andare anche oltre…